In Chianti, come in Toscana, la cucina era quella delle famiglie contadine, che veramente poco avevano in casa, specialmente in questa zona, dove vite ed olivo trovano terreni adatti, ma altre colture come il grano, così importante per avere la farina per il pane, hanno ed avevano grande difficoltà nel prosperare.
Per cui era ciò che si trovava nell’orto, e nel bosco, a seconda della stagione, quello che si cucinava e si mangiava, solo la domenica c’era un pò di carne e di solito si trattava di un animale di bassa corte che la massaia di casa allevava nell’aia.
Tempi andati, oggi la carne la possiamo avere tutti i giorni, ma la semplicità e la tradizione li ho mantenuti come il bellissimo orto dal quale vengono tutte le verdure utilizzate in cucina, grazie a babbo, che se ne prende cura.
Tra gli antipasti troverete il tradizionale crostino nero, a dir dei miei clienti, uno dei migliori della zona, fra i primi i ravioli ed i tortelli fatti con pasta fatta a mano, poi la ribollita ricetta della mia mamma, ed ancora fra i secondi il cinghiale cacciato nei boschi Chiantigiani il pollo alla cipollata e l’arista speziata ai profumi del Chianti, ed una buona bistecca alla fiorentina.
Nei dolci la torta al cioccolato vede tutta il mio amore per questo ingrediente così passionale e la torta medioevale che la mia mamma Gina cucina con tutta la sua esperienza e saggezza.